Si parla del web nella didattica dell’italiano
Conclusa la fase in presenza del corso ICoN/IAL-CISL
Si è concluso il modulo in presenza del corso ICoN Il web nella didattica dell’italiano, attivato per venti insegnanti di lingua italiana della Delegazione IAL-CISL Germania. Al termine delle attività in aula abbiamo raccolto le opinioni di alcuni dei docenti di italiano in formazione, che sono già tornati a seguire il percorso di preparazione e aggiornamento erogato via Internet che terminerà il prossimo 15 marzo.
«Ci vuole sempre un momento d’incontro» spiega Tony Màzzaro, rappresentante legale della Delegazione IAL-CISL per la Germania. «I corsi di formazione non hanno senso fatti come una volta, accademici e cattedratici. C’è bisogno che chi ne sa si metta, per così dire, non sulla cattedra ma alla pari. Un rapporto di scambio, di esperienza ma soprattutto di saperi».
La valutazione del rappresentante dell’ente coincide con quella di Cinzia Pantalone, che ha partecipato in doppia veste di corsista, come docente di italiano, e di organizzatrice, come componente della Segreteria della sezione scuola dello IAL. «L’insieme è stato molto interessante» esordisce riferendosi alla modalità blended del corso. «Abbiamo intenzione di essere i portavoce verso gli altri insegnanti. Anche dal punto di vista organizzativo non ci sono stati problemi: sia on line che in presenza abbiamo trovato persone veramente competenti nel settore. Non posso che ringraziare il presidente Mirko Tavoni e le due formatrici, Elisa Bianchi e Nadia Gatto, che ci hanno aiutato tanto. Abbiamo trovato un bellissimo ambiente».
Il corso Il web nella didattica dell’italiano viene di solito erogato via Internet. L’accordo tra ICoN e lo IAL-CISL ha consentito una parentesi in presenza nell’ambito della formazione a distanza. La prima parte introduttivo-teorica si è svolta online e la settimana in aula ha fatto da preludio alla parte più pratica del corso, in calendario fino a metà del mese prossimo. «Le formatrici sono di alta professionalità e il livello universitario si sente» afferma con sicurezza Emanuela, docente di italiano in Germania che prevede di tornare in Italia una volta esaurito il suo incarico. «Avere lavorato così bene sull’inquadramento delle attività e l’archiviazione di materiali e sulla metodologia acquisita per l’impostazione delle attività dà una serie di conoscenze sempre spendibili».
I docenti che partecipano al corso hanno percorsi formativi eterogenei. Per alcuni si è trattato di ripensare il proprio inquadramento teorico, già consolidato da anni di lavoro e formazione, altri hanno affrontato certi concetti per la prima volta. «D’altronde non bisogna fermarsi» esorta Franco, che per sua stessa ammissione è uno di quelli che lavora “sui libri” ma che ha deciso di misurarsi con i nuovi strumenti e arricchire la propria esperienza professionale. «Per me la prima parte online è stata importante, anche per avere un archivio dei materiali» racconta Maddalena. «Tutto verrà conservato e riutilizzato per proseguire il lavoro. Inoltre le prime interazioni on line sono state utili per conoscersi e scambiarsi esperienze prima ancora della parte in presenza, di taglio più applicativo».
«È un corso variegato e a me è servito moltissimo» conferma Luana. «Io ho una formazione prettamente linguistica e una laurea in giurisprudenza, quindi ho dovuto colmare molte lacune. Per me qualsiasi cosa viene in più, soprattutto sulla parte tecnologica o del web, nella didattica è bene accetta: la uso. In ogni caso gli strumenti ti offrono delle possibilità, poi il lavoro del docente deve essere critico e nascere, appunto, dallo scambio di esperienze e di saperi».