Franceschini, traduzione tra arte e mestiere
Il Ministro interviene alla consegna dei premi nazionali
«La traduzione è un grande veicolo di dialogo tra i popoli e le culture, un importante vettore di scambio di idee e pensieri» ha dichiarato il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini. «Tradurre è un mestiere e al contempo una forma d’arte, al punto che un’ottima traduzione può arrivare a essere considerata un’opera originale».
Il Ministro, che ha espresso la propria opinione nel corso della cerimonia di consegna dei Premi Nazionali per la Traduzione per l’anno 2015, ha sottolineato anche la qualità degli autori e degli editori ai quali sono stati conferiti i riconoscimenti, ritendendo di scrivere «agli editori affinché il prezioso contributo dei traduttori venga valorizzato sin dalla copertina dei libri».
I Premi Nazionali per la Traduzione, istituiti nel 1988 e giunti alla ventiseiesima assegnazione, sono destinati a traduttori ed editori italiani e stranieri che abbiano contribuito alla diffusione della cultura italiana all’estero e della cultura straniera in Italia. Per questa edizione la commissione giudicante è stata presieduta dal professor Franco Buffoni, ordinario di Letteratura inglese e Letterature comparate all’Università degli Studi di Cassino, a cui si sono affiancati, in qualità di esperti, i professori Maria Cristina Assumma, Michele Bernardini, Riccardo Campa, Daria Galateria, Matilde Mastrangelo, Camilla Miglio, Paola Maria Minucci e Claudia Scandura.
Per il 2015 i premi maggiori ai traduttori sono andati a Vittorio Sermonti e alla macedone Anastasija Gjurčinova, mentre i due premi maggiori agli editori sono stati assegnati alle italiane Edizioni Dell’Urogallo e alla casa editrice bulgara Iztok-Zapad. L’acume interpretativo nella traduzione dell’opera dantesca ha portato all’assegnazione del premio a Sermonti, mentre Anastasija Gjurčinova con la propria opera di traduzione ha coperto l’intero ambito della nostra letteraria italiana: dalle origini sino agli scrittori novecenteschi. Le Edizioni Dell’Urogallo si sono distinte per la diffusione di autori dei paesi di lingua portoghese in Italia, mentre gli editori Iztok-Zapad, insieme all’interesse per la letteratura bulgara, riservano analoga attenzione alle letterature italiana, inglese, francese, tedesca, russa, spagnola e cinese.
Anche per quest’anno sono stati inoltre assegnati quattro premi speciali. I riconoscimenti sono andati a Monica Ruocco, attiva come traduttrice dall’arabo in italiano, al francese Jean-Yves Masson e la sua vastissima produzione di opere e traduzioni dall’italiano al francese, compresa l’intera opera poetica di Giorgio Caproni, a Luca Manini, come attività di traduttore di Edmund Spencer, e alla Nessun Dogma Edizioni, in considerazione dell’alto livello qualitativo delle traduzioni delle opere dall’inglese, dal francese e dal tedesco all’insegna della diffusione in Italia della cultura laica.